Parto in acqua: 5 miti da sfatare

1/6 – Introduzione

Il parto in acqua ha un effetto diretto sul rilassamento delle fibre muscolari dell’utero e dell’intera muscolatura del corpo della madre, facilitando così il travaglio. Il bambino nasce supportato dall’acqua, questo fatto gli consente di avere una transizione più piacevole nella sua uscita verso l’esterno. L’acqua è considerata un’opzione totalmente valida per la nascita di un bambino. Pertanto, in molti ospedali, dove le nascite sono accompagnate, stanno incorporando questa alternativa nei loro protocolli. Sempre più sale parto sono dotate di vasche da bagno, in cui le mamme possono essere sistemate durante la dilatazione e possono dare alla luce i loro bambini.
Il parto è una delle esperienze più intense e profonde che una donna sperimenta. In poche ore il corpo si trasforma e la cervice si dilata. In questa lista saranno illustrati 5 miti da sfatare per il parto in acqua.

2/6 – Inquinamento e infezioni

Durante il parto in acqua, non è possibile mantenere condizioni asettiche ottimali. La contaminazione dell’acqua da parte della pelle materna o la presenza di materiale fecale, contaminerà l’acqua della piscina o della vasca da bagno; è fondamentale dunque seguire le norme igieniche raccomandate.

3/6 – Decelerazione del processo di nascita

Il rilassamento e il dolore diminuito prima del parto, possono ridurre il numero e l’intensità delle contrazioni uterine. Pertanto, l’immersione in acqua non è raccomandata in anticipo, ma quando il processo del lavoro è in fase attiva. È fondamentale dunque rispettare i tempi.

4/6 – Inalazione di acqua dal feto

L’inalazione i acqua dal feto è una complicanza rara che può verificarsi quando l’espulsione avviene in acqua. Nonostante il riflesso di immersione presentato dai neonati, che evita l’aspirazione di acqua, è stato sottolineato che questo problema potrebbe verificarsi.

5/6 – Difficoltà nel controllo del benessere fetale

La tecnologia utilizzata per la cardiotocografia (attraverso il monitor) non viene eseguita, in quanto funziona con strumenti elettrici che possono comportare un rischio a contatto con l’acqua, in modo che il controllo del benessere fetale sia basato sull’auscultazione intermittente dell’utero materno.

6/6 – Gravidanze a basso rischio

L’acqua non è raccomandata in tutte le gravidanze. È indicata solo per le gravidanze a basso rischio. Se è probabile che la donna abbia un’emorragia o un’infezione eccessiva, non è consigliabile. In caso di parto prematuro, il bambino potrebbe aver bisogno di cure mediche urgenti. Durante il travaglio, l’acqua contribuisce alla mobilità grazie alla galleggiabilità; nell’acqua, la madre trova uno spazio per riposare il peso del suo corpo e favorisce l’ossigenazione uterina e fetale senza la necessità di stare a letto con una posizione generalmente scomoda.

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