Figli adolescenti: 5 consigli educativi

1/6 – Introduzione

L’adolescenza è una fase della vita ricca di novità, contraddizioni e desideri, che spesso viene vissuta con entusiasmo e spensieratezza. Se da un lato il teenager medio fa di tutto per mostrarsi originale e sicuro, dall’altro mira a conformarsi e lanciarsi in imprese non sempre geniali. Vi sono genitori che assistono impotenti a tutti questi cambiamenti, consapevoli che un “no” porterebbe soltanto ad inutili scontri in famiglia. Ve ne sono altri che, per eccesso di zelo, non rispettano la privacy dei propri figli, causando serie fratture emotive. L’adulto ha un ruolo chiave nella maturazione del giovane, che non ha ancora fatto i conti con i limiti imposti dalla società, ma ciò non vuol dire che possa deliberatamente abusare di tale ruolo. Numerosi sono i consigli educativi che possono essere dati a chi vive con adolescenti, 5 tra questi favoriscono il reciproco rispetto ed una comunicazione efficace.

2/6 – Mantenere un atteggiamento ottimista per non minare la loro autostima

Il genitore che vede il proprio bambino trasformarsi in un adulto, può esserne comprensibilmente spaventato. Questo passaggio, infatti, da parte del minore si traduce in un forte desiderio di autonomia, a volte corredato da un po’ di allontanamento emotivo. In pratica, alle cene con mamma e papà, si iniziano a preferire le passeggiate con gli amici, le feste in discoteca, i primi amori e le uscite notturne. Alcuni adulti reagiscono bene, concedendo ai figli libertà sempre maggiori e mostrandosi ottimisti. Altri, invece, vedono nell’adolescenza un vento gelido capace di convertire il dolce angioletto in un mostro capriccioso e lunatico. Secondo alcuni studi, i genitori che mostrano al figlio un atteggiamento di forte sfiducia, finiscono per aver ragione. Ciò accade non perché l’adulto sia dotato di uno spirito di osservazione superiore a quello di Patrick Jane, protagonista di “The Mentalist”, ma per quella che, in gergo tecnico, si chiama profezia autoavverante. Al fine di mantenere un clima disteso in famiglia, è dunque imperativo che i genitori abbandonino l’ansia e si impongano un atteggiamento positivo. Il figlio va incoraggiato, stimato e coccolato, anche se il taglio di capelli ed il vestito che indossa sono orrendi. Del resto, chi non ha mai sfoggiato un capo imbarazzante soltanto perché di moda?

3/6 – Rispettare la loro privacy per responsabilizzarli

In assenza di motivi reali che possano spingere un genitore a frugare nella vita dei propri figli, è bene rispettare la loro privacy. Un adolescente può avere molte cose da nascondere, per vergogna oppure perché vuole diventare sempre più autonomo, ed ha diritto alla propria vita privata. Tuttavia è bene ricordare ai ragazzi che questo diritto va guadagnato e non arriva in comodato d’uso con l’età. Se si comportano bene, dicono la verità ed appaiono molto responsabili, va fatto presente verbalmente alla prima occasione. Chiedono di uscire il sabato sera? Benissimo, allora basterà comunicargli che hanno il permesso e tutto il vostro appoggio, poiché vi fidate di loro, dal momento che non ci sono macchie sul loro operato. In questo modo veicolerete l’informazione che la fiducia ha una sua genesi e così come viene concessa, può essere revocata. Tutto dipende da loro e dalla loro maturità.

4/6 – Correggere solo gli errori importanti per aiutarli a maturare

Può sembrare banale ma correggere tutti gli errori di un ragazzo è controproducente. Se infatti puntate il dito anche sulle sciocchezze, come la musica che ascolta o l’idolo di cui si è invaghito, finirete per non essere considerati i pilastri sui quali fare affidamento. Gli adolescenti possono essere molto vulnerabili e non è insolito che confondano un consiglio dato in modo spassionato con il volerli ridicolizzare. Se ad esempio sono soliti dedicare qualche oretta al giorno ai videogame, e magari tali giochi sono per voi del tutto incomprensibili, non proferite parola. Due ore con Super Mario, Corvo Attano o Angry Birds non hanno mai ucciso nessuno, anzi! Se invece avete prove che il vostro pargolo si dedica al tabacco ed amoreggia col fragolino, è il caso di fare due chiacchiere. Date importanza soltanto alle cose davvero rilevanti e potenzialmente dannose per la loro salute!

5/6 – Dare in modo equilibrato per non annoiarli o farli sentire esclusi

Uno dei sogni maggiormente coltivati dai genitori, è quello di dare il meglio ai propri figli. Se la cosa da un lato può sembrare accettabile, non è detto che sia scevra da possibili abusi. Tanto per iniziare, cosa sarebbe esattamente questo meglio? Alcuni elementi sono comuni in tutte le etnie, come un tetto sulla testa, cibo, assistenza sanitaria ed istruzione. Altri sono prettamente culturali ed includono l’indirizzo religioso, l’oggettistica di lusso, i viaggi e le buone compagnie. Un genitore ha l’obbligo di provvedere al sostentamento del minore ed alla sua istruzione, deve inoltre consentirgli di potenziare le proprie relazioni interpersonali, lasciando che possa costruire una solida rete di amicizie. Non è invece obbligato a regalare l’ultimo modello di smartphone né le scarpe a tiratura limitata di una multinazionale. Dare troppo, oltre a non fornire all’adolescente la reale percezione del denaro e del lavoro, potrebbe annoiarlo e renderlo superficiale. Dare meno del dovuto, lo farebbe invece sentire immeritevole, escluso ed insicuro. L’equilibrio è la chiave del successo e lo si raggiunge non cedendo a tutte le richieste né negando i bisogni essenziali.

6/6 – Proporre attività da condividere per favorire la relazione genitore-figlio

Lo abbiamo già detto, l’adolescenza può coincidere con una sorta di allontanamento emotivo. Questo passaggio, per doloroso che sia, è comunque necessario affinché da ragazzi si possa diventare degli adulti responsabili. I genitori che sentono i morsi del cambiamento, possono provare a rinforzare il legame con i propri figli proponendo esperienze da fare assieme. Va bene qualsiasi cosa, dal campeggio allo shopping, purché tali attività siano gradite ad entrambi. Bisogna inoltre tener presente che l’adolescenza va dagli 11 ai 18 anni, quindi vi saranno periodi in cui andare a Disneyland con mamma e papà suonerà appetibile e fasi in cui sarà meno desiderabile. Non bisogna tenere gli occhi chiusi per non accettare i cambiamenti perché questi avverranno a prescindere dalla volontà genitoriale. Ciò che conta è dimostrare coi fatti e con le parole di essere adulti presenti, affidabili e sempre disponibili al dialogo.

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