Un pianto improvviso, acuto e inconsolabile che comincia senza preavviso può invece nascondere un disturbo o dolore e in particolare nei neonati può essere associato all'accumulo di aria nella pancia; il bambino porta le gambe al torace piegandole, si irrigidisce, muove la lingua verso l'alto come una lucertolina e le braccia si agitano. Il pianto associato alla stanchezza comincia come nervosismo e insofferenza, il neonato sbadiglia, si stropiccia gli occhi e la faccia con le mani e sbatte le palpebre. Lo stesso tipo di pianto è anche associato ad un eccesso di stimoli ma in questo caso il neonato ha gli occhi spalancati e le palpebre che non si chiudono, tende a spostare lo sguardo dalla luce e da qualsiasi cosa gli venga mostrata. Quando il neonato allontana gli oggetti da se, giocherella con le dita ed emette dei suoni di fastidio più che un vero e proprio pianto, significa che è annoiato ed è meglio cambiare scenario.