Mai e poi mai cercare di adoperare una pietra di paragone come "mia madre", "tua madre", "mio padre" ecc ecc, perché questa via porta solo al litigio e alla crisi. Cercare sempre di arrivare in maniera ragionevole alla necessità della cooperazione per lo scopo ultimo del quieto vivere. Far capire al proprio marito che il suo operato in casa è indispensabile per il mantenimento dell'ordine è alla base del tutto. Inutile e compromettente ogni perdita di pazienza e l'accondiscendenza. L'importante è agire progressivamente sin dalle prime avvisaglie, per stimolare un'azione che sembri partire direttamente da lui, perché in questa maniera il comportamento si consolida e si avvia un ciclo virtuoso. Cercare di costringerlo con minacce e male parole, invece determina nel migliore dei casi la completa inerzia.