Come aiutare un bambino con difficoltà di linguaggio

1/7 – Introduzione

Lo sviluppo del linguaggio avviene in tempi diversi. Il bambino apprende le parole più elementari dai genitori, dai fratellini o dalle sorelline. I fattori biologici ed ambientali contribuiscono ad accrescere il suo vocabolario. Tuttavia, si possono verificare alcuni rallentamenti o anomalie. L’attenzione al linguaggio è cruciale per intervenire nei tempi utili. Si parla di problemi linguistici dopo i 30 mesi di vita. In questo caso, per aiutare un bambino che presenta difficoltà nel linguaggio è opportuno consultare uno specialista, come un logopedista. Non è un percorso semplice, ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste.

2/7 Occorrente

  • logopedista
  • Schede tecniche
  • Colori
  • Matita

3/7 – Compilare le schede

I bambini sono nati pronti ad imparare una lingua, ma devono imparare la lingua o le lingue che usano nella loro famiglia e nell’ambiente che li circonda. L’apprendimento di una lingua richiede tempo e i bambini variano nella rapidità con cui padroneggiano il linguaggio. I bambini in via di sviluppo in genere possono avere problemi con alcuni suoni, parole e frasi mentre stanno imparando. Tuttavia, la maggior parte dei bambini può usare la lingua facilmente intorno ai 5 anni. Ammettere la presenza di un ritardo nel linguaggio è il problema più grande per genitori e familiari. Il periodo dai 18 ai 30 mesi è cruciale per stabilire eventuali difficoltà espressive. L’intervento di un logopedista è efficace e non traumatico sul bambino.
Per aiutare un figlio con problemi di linguaggio, non mostratevi ansiosi o spaventati. Il cammino non è semplice, ma va affrontato con serenità. La terapia di riabilitazione comincia dalla compilazione di alcune schede. Da esse si valuta il livello di conoscenze del bambino. Con attività ludiche, lo specialista porterà il piccolo a pronunciare parole nuove.

4/7 – Disegnare le figure

Il bambino riempirà un quaderno con figure da colorare ed a cui associare l’articolo determinativo. Comincerà a distinguere il genere femminile dal maschile: LA mamma – IL papà – IL gatto – IL cane. Utilizzando il metodo delle figure, il logopedista compone le prime frasi semplici come:
LA bambina beve IL latte.
IL papà mangia LA mela.
Arriverà alle frasi più complesse con l’inserimento di complementi e preposizioni. È chiaro che tutto questo non si svolgerà in pochi mesi. Per aiutare in maniera efficace il bambino è bene che il percorso inizi prima o durante la scuola materna.

5/7 – Consultare il logopedista

Il logopedista fornisce alla famiglia dei pratici consigli per aiutare da casa il bambino. La situazione è traumatica non solo per il bambino ma anche per i genitori. Anche la madre ed il padre hanno bisogno di un aiuto concreto per affrontare la frustrazione ed i sensi di colpa.
Negli ospedali viene fornito spesso un buon servizio di assistenza gratuito. Recandovi al reparto di neuropsichiatria infantile potrete seguire un iter operativo serio, utile e gratuito che aiuterà il piccolo con difficoltà nel linguaggio a migliorare la comunicazione. È importante che veda quel luogo come un momento di gioco e di apprendimento, da cui imparare cose nuove.I genitori e gli operatori sanitari sono gli insegnanti più importanti durante i primi anni di vita di un bambino. I bambini imparano la lingua ascoltando gli altri e facendo pratica. Anche i bambini piccoli notano quando gli altri si ripetono e rispondono ai rumori e ai suoni che producono. Il linguaggio e le capacità cerebrali dei bambini diventano più forti se sentono molte parole diverse.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Per i genitori ed i familiari non è semplice ammettere il problema. Non mostratevi ansiosi o particolarmente preoccupati. Accompagnate il bambino in questo viaggio con serenità e come se fosse un gioco.

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata