Come aiutare i bambini aggressivi

1/7 – Introduzione

Tanto spesso i bambini hanno atteggiamenti aggressivi, e questo la maggior parte delle volte è dovuto alla mancanza di attenzione che il bambino accusa. L’aggressività nei bambini su potrà manifestare in diversi modi, quali graffi, pianti, morsi, in base all’età. È essenziale sapere anche porre rimedio a questo atteggiamento. In tale tutorial vi vogliamo far chiarezza proprio su tale argomento, mostrandovi come aiutare i bambini aggressivi. Il sapere riconoscere le cause di questa aggressività è fondamentale, perché un atteggiamento aggressivo potrebbe durare per moltissimo tempo, se non per tutta la vita.

2/7 Occorrente

  • Tanta pazienza

3/7 – Osservate tutti i comportamenti del figlio

Il tipo di aggressività che potrete riscontrare potrà essere inoltre sia materiale che verbale. Dovrete prestare attenzione anche a come si comporta nei gesti comuni della vita quotidiana: se diventa silenzioso improvvisamente, se è svogliato, inappetente, disordinato o tende ad isolarsi dal gruppo. Una cosa fondamentale che i vari genitori devono fare è quella di osservare in modo scrupoloso il bambino proprio: dovranno osservare il comportamento cercando di comprenderne le ragioni che lo inducono ad assumere questi atteggiamenti. In che cosa si potrà riconoscere l’aggressività del figlio vostro? Dovrete osservare come si comporta nei confronti delle persone, vedete come gioca, come si comporta con i suoi coetanei, ed anche come si comporta relativamente coi giocattoli.

4/7 – Riconoscete le cause di questi atteggiamenti ostili

Come è stato in precedenza accennato, occorrerà sapere riconoscere le cause di questi atteggiamenti ostili. Quando un bambino si comporta in modo aggressivo, la ragione è sempre e soltanto una: ricerca attenzioni. Questa reazione potrebbe scaturire però da diverse cause. Per esempio il bambino potrebbe avvertire un senso di abbandono se in famiglia c’è un fratellino nuovo appena nato, oppure se ha avuto litigi con i coetanei, sentendosi messo da parte.

5/7 – Mantenete sempre la calma

Prima di tutto in genere, si consiglia di fare una cosa: mantenete la calma senza rimproverarlo, e senza alzare la voce, attendendo che lo sfogo d’ira gli passi. Così facendo, vostro figlio resterà spiazzato vedendo che non vi arrabbiate, e si calmerà in modo veloce. Un’altra cosa che dovrete fare è quella di dargli sicurezza: cercate di chiedergli cosa ha provocato il suo scatto di rabbia, cercando insieme di trovare una soluzione al problema. Arrabbiarsi è infatti veramente sconsigliato, siccome in tal modo rischierete di perdere autorità seriamente, prendendolo in giro perché a questo punto vostro figlio si sentirà non capito. Dovrete tenere ben presente che un bambino non dispone di un linguaggio per mediare gli stimoli forti che prova: dovrete quindi cercare di aiutarlo, convogliando tutta l’energia negativa che scaturisce dalla sua rabbia in una qualche energia proficua, facendo in modo che il bambino non si senta in colpa. È bene, in tale fase, utilizzare il linguaggio giocoso che è più vicino a lui, in modo che lui stesso comprenderà meglio voi.

6/7 – Fate capire al bambino di contenere la rabbia

Bisognerebbe far capire inoltre al bambino che se lui non è in grado di contenere la sua rabbia, lo potrete fare voi al suo posto. È bene perciò in modo risoluto, rimandando il discorso a quando il bambino si sarà calmato. Se fa i capricci e piange, lo potrete bloccare con un tono della voce stabile e dolce al tempo stesso, ma dovrà essere irremovibile: questo non soltanto lo aiuterà ad accettare l’autorità della vostra persona, ma farà in modo anche di incoraggiarlo. Se poi perde il controllo e rischia di farsi del male, lo potrete bloccare fisicamente: lui lo interpreterà come una cura nei suoi confronti e si sentirà protetto da voi.

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