Come gestire un bambino che prende in giro i compagni

1/6 – Introduzione

Ognuno di noi ha tratti particolari che caratterizzano la personalità sin dai primi anni. Li ereditiamo dai genitori e sono presenti nel nostro corredo genetico. Quando cresciamo molte caratteristiche si rafforzano mentre altre qualità vengono meno. Ognuno di noi è unico nel suo genere. Siamo tutti uguali ma non simili. Crescendo assimiliamo nuovi comportamenti dagli altri. Si impara a socializzare andando all’asilo e continuando il percorso educativo. In questi anni molti genitori ed educatori si impegnano a gestire i bambini ribelli. Vediamo come fare se nostro figlio prende in giro i compagni.

2/6 – Esaminare la situazione in maniera obiettiva

Il problema può presentarsi allo stesso modo se abbiamo una figlia. La maestra ci richiama spesso riferendoci quello che accade in aula. La prima cosa da fare è chiedersi se all’interno della nostra famiglia tutto procede bene. La situazione va’ esaminata in maniera obiettiva.

3/6 – Accettare la situazione

Non bisogna sentirsi colpevoli né perfetti. Sono cose normali che capitano a tante altre persone. Tutti i giorni abbiamo a che fare con la routine del lavoro e degli impegni familiari. È chiaro che se dal punto di vista del bambino, non stiamo vivendo una relazione felice con il compagno o la moglie, il figlio ne risente. Anche se non conosce a fondo il problema, lui non è felice perché ci vede stare male.

4/6 – Comunicazione

Se non abbiamo affrontato apertamente il problema con il ragazzo, non possiamo escludere che non comprenda il nostro stato. La comunicazione serve a manifestare i sentimenti. Ma le emozioni si trasmettono anche senza linguaggio. Tuttavia solo parando si conosce la verità. Perché comunichiamo gli stati d’animo ed è difficile mentire. Ma a volte non accade niente di tutto questo. Siamo consapevoli che il nostro rapporto di coppia va’ a gonfie vele. Con i figli discutiamo spesso e non vediamo nulla di strano. Allora il problema è fuori. È il caso di esaminare l’argomento con l’insegnante. Per avere un idea chiara ed esaustiva dal suo punto di vista. Una volta a casa affrontiamo la questione con lui. Non sentiamoci giudici e non emettiamo sentenze. Provare rancore verso il docente o nei confronti di un alunno della classe, non è un comportamento da persone mature.

5/6 – Ci vuole volontà

Teniamo conto che l’empatia è la qualità migliore per entrare in contatto con chi si vuole aiutare. Nostra figlia non è un adulta e vede il mondo attraverso i suoi occhi. Non ha le nostre stesse percezioni. Quindi anche se non è facile, sforziamoci di capire quello che dice, in base alla sua età. I genitori amano incondizionatamente i loro ragazzi. Con la volontà riusciamo ad aiutarli. Inoltre per risolvere il problema collaboriamo con il marito e la maestra.

6/6 Consigli

  • Pensare che il nostro bambino è malato aumenta il disagio. “Non fasciamoci la testa prima di romperla”.

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata